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Roberto De Castro: report Vietnam novembre/dicembre 2015

Roberto De Castro: report Vietnam novembre/dicembre 2015

Roberto De Castro racconta l’ultima missione in Vietnam di “Thien Nhan & Friends Italia”.

Cari amici, simpatizzanti della nostra Associazione, spero mi leggerete numerosi e accetterete i miei più cari auguri per un Felicissimo Anno Nuovo.

Comunico per la prima volta direttamente con voi sul nostro sito, mi auguro che ciò sia gradito e che possa diventare una piacevole abitudine alla fine di ogni missione in Vietnam o altrove nel mondo.

Grazie a tutti per il supporto e l’interesse per la nostra attività umanitaria di volontariato a favore di bambini poveri con gravissime malattie dei propri organi genitali (e coinvolgimento spesso dell’intero apparato urinario) che molto difficilmente potrebbero essere curati nei luoghi di residenza!

L’ultima missione in Vietnam a Ho Chi Minh City (HCMC) e Danang dal 20 novembre al 6 dicembre, in verità, non era partita con le migliore prospettive: per la prima volta infatti dopo tanto tempo Aurélie Chiappinelli non ha potuto accompagnarmi e Emilio Merlini ha potuto farlo per una parte soltanto della sua durata.

Confesso di essere stato piuttosto preoccupato e certamente la missione avrebbe guadagnato in qualità e quantità se la nostra tradizionale equipe medica fosse stata al completo per tutto il tempo… tuttavia, malgrado questo limite, è stata una missione magnifica… addirittura una delle più riuscite per la complessità degli interventi eseguiti e la bontà dei risultati ottenuti.

Aurélie aveva organizzato davvero bene il programma di visite e interventi chirurgici, avvalendosi come al solito dell’eccezionale supporto del Team Vietnamita. Ve li presento: Greig Craft, Presidente e, come lui si definisce “conductor”, cioè “direttore d’orchestra” dell’Associazione “madre” Thien Nhan & Friends, Vietnam (di cui la nostra Thien Nhan & Friends, Italia è figlia e partner); Na Houng Craft vera leader del gruppo, decisionista, saggia e abilissima coordinatrice di tutta l’attività di raccolta fondi e di lavoro dell’equipe medica; Mai Anh Tran, la giornalista, mamma adottiva di Thien Nhan, persona eccezionale, unica, instancabile reclutatrice di aiuti per le nostre missioni, bravissima interlocutrice con la stampa e le televisioni per conto dell’associazione; Anh Guyen la super segretaria onnipresente e che risolve tutti i problemi pratici.

Tenete conto che lavoriamo su 3 città (in questa ultima missione non siamo stati a Hanoi, la Capitale del Vietnam, che è stata la prima sede delle nostre missioni e tornerà protagonista nelle prossime) e dobbiamo avere rapporti di stretta collaborazione con 3 amministrazioni e 3 equipe di Urologia Pediatrica. Tenete conto che la nostra associazione è indipendente e si autofinanzia. I genitori dei bambini affetti da gravi malformazioni genitali sanno della nostra disponibilità a visitare gratuitamente i loro figli, consigliare le terapie appropriate e trattare noi stessi i casi più complessi. Per i bambini selezionati, la nostra organizzazione bada a scegliere l’ospedale dove eseguire gli interventi, paga tutte le spese mediche e provvede al viaggio e all’alloggio delle famiglie più povere. In Vietnam, infatti, malgrado sia l’ultimo Paese leninista e del comunismo reale del mondo, l’assistenza sanitaria non è gratuita e i più poveri accedono con enorme difficoltà ai trattamenti più raffinati che sono possibili in pochissimi ospedali o addirittura impossibili.

Capite quindi quanto lavoro ci sia da fare e perché sia necessario un impegno costante.

Aurélie potrà spiegare a chi ne fosse interessato cosa tutto ciò voglia dire dal punto di vista finanziario.

Torniamo però alla missione di novembre-dicembre 2015.

Emilio Merlini ed io abbiamo avuto un lungo giorno di visite ambulatoriali a HCMC con la presenza e assistenza dell’equipe medica di Urologia Pediatrica dell’Ospedale dei Bambini e dei nostri partners vietnamiti dell’associazione. Erano presenti e molto graditi anche gli ortopedici pediatrici e gli endocrinologi pediatrici che tanta parte hanno nella cura dei nostri pazienti. Scelgo per voi alcune fotografie di quella faticosa ma bella giornata di lavoro.

Il lunedì 23 novembre è stato interamente dedicato alla didattica con un workshop per medici e studenti con lezioni di urologia pediatrica e 2 interventi chirurgici in diretta televisiva eseguiti da Merlini e da me. Anche questo aspetto delle nostre missioni non è stato mai trascurato: condividere e trasmettere le nostre conoscenze ed esperienze ai Medici Locali sia sul “campo” (cioè visitando, valutando e principalmente operando insieme) sia con lezioni teoriche propedeutiche agli interventi chirurgici. In questi anni abbiamo assistito a una crescita straordinaria della cultura e dell’abilità dei medici vietnamiti che si sono dedicati alla nostra stessa specialità. Se dapprima avevamo trovato eccellenze consolidate a Hanoi, qualche sporadica raffinatezza a HCMC e tanta buona volontà a Danang, adesso possiamo contare su un alto livello di capacità in tutte e tre le città e ospedali. È migliorata l’assistenza, i materiali usati in reparto e sala operatoria, la degenza (dapprima davvero da terzo mondo, pian piano è ora a livello quasi occidentale). Sono diminuite drasticamente le infezioni postoperatorie. È diventato molto più facile operare con l’aiuto dei medici locali, demandare a loro parte del lavoro e soprattutto poter contare su un’assistenza amorevole, competente e diligente nel periodo postoperatorio in nostra assenza. Ci prendiamo un piccolo merito per questo a mio avviso straordinario progresso.

Nei quattro giorni successivi, ancora presso l’Ospedale dei Bambini di HCMC, Merlini e io abbiamo avuto intensissime giornate di interventi chirurgici in 2 sale operatorie attive contemporaneamente. La complessità degli interventi non è sempre direttamente proporzionata alla loro durata, tuttavia per avere un’idea della quantità del lavoro fatto vi dico che abbiamo eseguito 1 intervento di 11 ore, 1 intervento di 7 ore, 3 interventi di 6 ore e 4 interventi di 2-3 ore ognuno per un totale di 11 procedure chirurgiche, comprendendo le 2 operazioni eseguite nel pomeriggio del workshop. Difficile in questo ambito riferire i dettagli delle gravi malattie che abbiamo curato e il tipo di interventi che abbiamo eseguito. Vi riferisco però che un tale concentramento in pochi giorni di tanti interventi complessi e lunghi non è certo usuale nella nostra normale attività, pur avendo entrambi avuto il privilegio di essere di riferimento in Italia per le patologie più complicate (Merlini a Torino presso l’Ospedale dei Bambini Regina Margherita e io a Bologna, poi all’estero, poi di nuovo a Bologna e adesso a Lecce). Questo comporta una certa resistenza fisica e principalmente l’attitudine a mantenere alta e costante la concentrazione. È purtroppo facile commettere degli sbagli e basta un singolo grave errore per compromettere il risultato di un’intera missione, se non addirittura di una carriera medica (non esagero…).

Mi fa piacere riferirvi di un bambino operato da noi nella precedente missione del maggio 2015 e che ho rivisto a novembre. A questo bambino quando aveva tre anni, era stata diagnosticata un’ernia inguinale sinistra di cospicue dimensioni e per questo operato in un ospedale del sud del Vietnam. Purtroppo il chirurgo ha commesso un gravissimo errore, non ha capito che l’ernia conteneva l’intera vescica (cosa in verità davvero rara) e ha rimosso l’intero organo senza capire cosa stava facendo. Al risveglio il povero bimbo non ha più urinato per le vie naturali e tutta l’urina si raccoglieva all’interno del suo addome che si gonfiava progressivamente. Le condizioni cliniche precipitano rapidamente e il paziente è trasferito presso l’Ospedale dei Bambini di HCMC. Lì fortunatamente trova il Professor Son, bravissimo chirurgo e Capo dell’Urologia Pediatrica che lo opera d’urgenza, trova all’interno del suo addome i due ureteri che liberamente scaricavano urina perché disconnessi dalla vescica erroneamente rimossa. Son ha salvato la vita del bimbo realizzando una derivazione urinaria esterna, cioè abboccando gli ureteri all’esterno dell’addome, cosi che l’urina potesse essere raccolta un sacchetto di plastica adesivo.

Questo caso di malasanità ebbe un’eco clamorosa in tutto il Vietnam, arrivando persino a un’interrogazione parlamentare nella quale si chiedeva come possa essere stato commesso una tale grave tragico errore. Il Dottor Son già due anni fa ha chiesto il nostro aiuto. Impossibile purtroppo restituire al bambino un serbatoio urinario che si comporti come una vescica, cioè capace di contenere le urine e di svuotarsi a comando. Tuttavia è possibile migliorare molto la qualità della vita costruendo un nuovo serbatoio urinario e un sistema per poterlo svuotare, senza più dover raccogliere le urine all’esterno del corpo in un sacchetto di plastica e senza perdite incontrollate di urina.

A maggio 2015 abbiamo operato il bambino trasformando la sua derivazione esterna incontinente in una derivazione interna continente. L’intervento ha avuto un completo successo, il bambino sta benissimo, i suoi genitori sono contentissimi e, come dicevo, a novembre abbiamo rivisto il bambino e verificato il risultato. Nella sua pancia non ci sono più buchi dai quali esce urina. Ha una piccola apertura continente e quasi invisibile attraverso la quale esegue lo svuotamento delle urine.

A novembre a HCMC per la prima volta abbiamo operato un bambino non vietnamita. Soephan di 8 anni è nato in Cambogia con una grave malformazione della vescica e dei genitali che si chiama estrofia vescicale. Nell’estrofia vescicale le ossa del cingolo pelvico, invece di essere unite a formare appunto un anello chiuso, sono allargate con in mezzo una grande apertura del basso addome attraverso la quale fuoriesce la vescica, il collo vescicale, l’uretra. Questi organi sono aperti, scoperchiati e l’urina fuoriesce liberamente. Questa malformazione è presente in tutto il mondo; in Italia nascono circa 15 bambini all’anno con l’estrofia vescicale o con la sua più grave forma di estrofia cloacale o con la sua meno grave forma di epispadia. Nel mondo occidentale i nati con questa malattia sono in diminuzione per la diagnosi prenatale che consente l’interruzione di gravidanza. Dove ci sia un’accettabile organizzazione sanitaria, questi bambini sono operati precocemente con limitazione dei pesanti disagi, imbarazzi e gravi complicazioni.

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Soephan alla nascita è stato invece rifiutato e abbandonato dalla sua famiglia! Lasciato a se stesso. È incredibilmente sopravvissuto nonostante la sua grave malformazione, vivendo per strada… Come ha fatto? … Solo ai 4 anni d’età è stato accolto in un orfanotrofio e qualcuno ha finalmente iniziato a volergli bene e prendersi cura di lui. In Cambogia sono stati eseguiti alcuni interventi chirurgici, anche abbastanza corretti in teoria, ma purtroppo non seguiti da successo. La nostra organizzazione è stata avvicinata, abbiamo potuto visitare Soephan a maggio e programmare per novembre un importante intervento chirurgico, realizzando un serbatoio urinario continente con la sua vescica e con un tratto intestinale. Al momento, a distanza di 1 mese ormai, sembra che tutto vada bene e il bambino è da qualche giorno tornato in Cambogia. Soephan è un bellissimo bimbo che conferma la regola che l’estrofia vescicale è la malattia dei bimbi belli (“good looking children syndrome”). Soephan ci ha conquistati tutti con il suo sorriso. Ci sono arrivate proposte di adozione e anch’io ci ho pensato, ma la fantastica coppia di giovani cambogiani che lo assiste ha deciso che ad adottarlo saranno loro stessi…

Finita la settimana di lavoro a HCMC, Emilio Merlini è ripartito per l’Italia e il nostro team vietnamita ed io ci siamo trasferiti a Danang. Domenica 29 novembre c’è stato un lungo ambulatorio con tanti bambini visitati per controllo e tanti altri nuovi…

Sono seguiti 4 giorni di interventi chirurgici. Il primo giorno è stato il più impegnativo con un lungo intervento di 7 ore per la ricostruzione di vescica e genitali in un bambino affetto da estrofia vescicale. In totale a Danang abbiamo operato 8 bambini. Anche gli interventi di Danang hanno avuto un buonissimo risultato immediato e le notizie a 20 giorni di distanza confermano gli esiti ottimali.

Danang e l’ospedale ostetrico-ginecologico-pediatrico (Women and Children Hospital) è dove c’è stato il maggior progresso nell’assistenza e cura dei bambini e per questo anche dove ci sembra di essere maggiormente apprezzati e premiati dalla gratitudine dei medici, amministratori, pazienti e loro genitori. Non che ciò non avvenga a HCMC (nel sud Vietnam sono anzi particolarmente calorosi e amichevoli) o a Hanoi (nel nord Vietnam sono più riservati e austeri e l’amicizia si conquista con qualche maggiore difficoltà). A Danang ci vogliono particolarmente bene e siamo seguiti con grande affetto… Danang non ha ancora la tradizione e l’esperienza in questo campo della Medicina e chirurgia che ha Hanoi e HCMC, ma sta facendo passi da gigante.

Cari amici, a parte l’attività medica, quest’anno ci sono stati due importanti eventi collaterali che abbiamo il piacere di condividere con voi: la presentazione e proiezione in Vietnam di un film sulla vita di Thien Nhan e la medaglia delle Nazioni Unite per il Volontariato e dell’Organizzazione del Volontariato della Gioventù Vietnamita che è stata assegnata alla nostra associazione e a me personalmente

Grazie a tutti, a presto,
Roberto De Castro